fbpx

Come scegliere il Personal Trainer e come trovare il migliore

Come scegliere il Personal Trainer

Questo è un articolo che avrei dovuto scrivere da tempo, perché mi rendo conto che le persone là fuori sono quasi sempre in grande difficoltà, nel capire come scegliere il Personal Trainer. Poi oggi a maggior ragione, vista l’enorme varietà di scelta presente nel settore.

Immagino una persona che entra magari in uno di quei centri fitness delle grandi catene e si ritrova a dover scegliere tra 200 trainer… Per non parlare poi del mondo online, dove si sono riversati a migliaia. Sembra che ormai tutti vogliano fare i PT o che ci siano più PT che iscritti nelle palestre.

Questa sarà quindi una vera e propria guida completa alla scelta del personal trainer, dove spiegherò tutto quello che bisogna considerare per trovare il migliore, per raggiungere i propri obiettivi.

In realtà, queste difficoltà non ci sono solo per il PT, ma saltano fuori anche per il nutrizionista, per il fisioterapista e per tutti i vari professionisti della salute che, in un modo o nell’altro, sono anche collegati tra di loro, in un contesto di miglioramento della composizione corporea, delle prestazioni e quant’altro. Infatti, a tal proposito, seguiranno altri articoli specifici per ogni categoria.

Qui puoi trovare quello su come scegliere un nutrizionista SPORTIVO.

Probabilmente qualcuno non sarà molto contento di leggere alcune di queste informazioni, tuttavia, come sono solito fare sui miei canali di comunicazione, non faccio altro che dire le cose come stanno, senza troppi peli sulla lingua. Grazie anche all’esperienza maturata in tutti questi anni.

Ne approfitto per ricordare che, certificazioni e specializzazioni a parte, sono nell’ambiente del Fitness e delle Palestre, dalla fine degli anni ‘90, pertanto, posso dire di averne viste e sentite di tutti i colori.

Facciamo ora una piccola premessa, in modo da mettere in chiaro alcuni punti, che forse per alcuni saranno banali, ma che invece oggi non sono ancora ben compresi da tutti.

Differenza tra Personal Trainer e Istruttore di sala

Molti utenti, purtroppo, non hanno ancora capito che, quando si paga l’iscrizione in una palestra, si paga per “utilizzare gli attrezzi”. Fine.

Chiaramente saranno compresi gli spogliatoi, le docce, la sauna e/o bagno turco (se presenti) e altri eventuali servizi che saranno eventualmente illustrati nel colloquio iniziale con la reception. Questo dipende dalla tipologia di centro fitness in cui ci si reca (low cost, grandi catene, piccola palestra tipo A.S.D. di quartiere ecc.).

Occhio perché docce e phon non sono poi così scontati, visto il diffondersi dei tanti centri fitness low cost, in alcuni dei quali questi servizi sono a pagamento (gettone, tessera magnetica, bracciale). Ma non dilunghiamoci…

Per quanto riguarda l’impostazione dell’attività vera e propria che poi si svolgerà in sala, bisogna tenere presente che, se una palestra offre anche il servizio “scheda” compresa nel prezzo, è un valore aggiunto. Ma si tratta di un servizio che ormai sta scomparendo, perché, oltre alla mancanza di personalizzazione, non è quello il compito del classico istruttore di sala.

La sua mansione primaria infatti, è quella di illustrare e insegnare gli schemi motori, monitorare che gli esercizi vengano eseguiti correttamente, far rispettare l’ordine in sala.

Bisogna quindi capire che, se si vuole un programma PERSONALIZZATO, per raggiungere degli obiettivi specifici, è necessario rivolgersi ad un Personal Trainer e farsi seguire in maniera individuale.

Altrimenti, l’alternativa è quella di mettersi a studiare (non è per tutti ovviamente), prepararsi il programma da soli e poi farsi soltanto valutare nelle esecuzioni dall’istruttore di sala. Oggi un minimo di preparazione, almeno per questo, dovrebbero avercela tutti i dipendenti delle palestre.

Chi è il Personal Trainer: competenze, formazione, certificazioni

Qualche anno fa, il Personal Trainer era considerato come una sorta di “lusso” che potevano permettersi solo determinati individui facoltosi. Oggi però non è più così e la richiesta del servizio di un PT è ormai diventata una cosa normale e alla portata di tutti (o quasi).

Il Personal Trainer è una figura professionale, altamente qualificata e certificata, con ottime conoscenze di biomeccanica, anatomia, fisiologia, biochimica, alimentazione.

Sulla preparazione ci saranno ben pochi dubbi, oggi e in futuro, poiché con la nuova riforma dello Sport, entrata in vigore il 17/11/2022, dovrebbero poter lavorare nelle palestre, soltanto professionisti laureati in Scienze Motorie, oppure in possesso di una Certificazione ufficiale riconosciuta dal CONI.

Questa riforma, che molti non hanno ancora capito e stanno campando polemiche inutili, servirà principalmente per evitare di ritrovarsi il classico ammiocuggino che fa il PT, o magari quello grosso che fa le gare, o l’appassionato che nella vita fa il cameriere e poi fa questo come 2° lavoro, o i cosiddetti P.T. da un corso di un weekend.

A questo punto ne approfitto per suggerire di leggere, almeno una volta (almeno i diretti interessati!), tutta la Riforma pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Consultabile interamente sul sito ufficiale.

Quello che interessa particolarmente il nostro contesto, lo si trova nell’articolo 27: Modifiche all’articolo 41 del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36. Allego qui uno screenshot:

Ad esempio, i Personal Trainer certificati ISSA Europe, sono iscritti come Tecnici della Attività BI001 nel Registro del CONI, attraverso CSI. Attività sportiva ginnastica finalizzata alla salute ed al fitness.

Detto ciò e per riassumere: per fare il Personal Trainer serve la laurea? No.

Qualcuno potrà trovarlo giusto, qualcun altro continuerà a lamentarsi… Ma questi sono i fatti.

La laurea non è obbligatoria. Se c’è è meglio ed è sicuramente un valore aggiunto, tuttavia, non è una garanzia. Ci sono tantissimi professionisti non laureati, CERTIFICATI da accademie serie e riconosciute, che lavorano con grande competenza, serietà e professionalità.

Allo stesso tempo, purtroppo, ci sono laureati che si sono sentiti arrivati dopo aver conseguito il titolo, che non hanno fatto nessun corso di specializzazione, ad esempio in tecniche e programmazione dell’allenamento, biomeccanica applicata a determinati schemi motori ecc. ecc. che non hanno nessuna esperienza sul campo e faticano a contestualizzare ciò che hanno appreso sui libri. Ergo: non sanno fare una programmazione sensata di allenamento con i sovraccarichi.

Un altro fattore, a mio avviso assolutamente determinante, in merito alla formazione e professionalità, è il continuo e costante aggiornamento.

Su questo punto devo spezzare un’ulteriore lancia in favore di ISSA Europe, che ne delinea la serietà e professionalità… proprio sul discorso del continuo aggiornamento (ci tengo a precisare che loro NON mi pagano per fargli pubblicità!).

Non solo è obbligatorio essere sempre correttamente iscritti e tesserati, ma ogni anno è obbligatorio partecipare ai 3 giorni della famosa Convention di giugno e, in seguito, superare anche un ulteriore esame. Chi non lo fa, perde la certificazione.

In questo settore non bisogna mai sentirsi arrivati, mai smettere di avere sete di informazioni e di essere in continuo aggiornamento (ho fatto corsi e seminari monotematici specifici, con diverse accademie, avanti e indietro per mezza Italia, per più di 10 anni. E continuerò a farli).

Ecco perché la ISSA impone ogni anno di partecipare alla Convention e di superare un ulteriore esame, perché vuole essere sicura di non mettere sul mercato delle ciofeche di PT.

Cosa considerare e come trovare il miglior Personal Trainer

Per capire come scegliere il Personal Trainer, è importante considerare i seguenti fattori:

Esperienza e formazione: Assicurati che il personal trainer abbia una formazione accademica e/o professionale in ambito Fitness e che abbia una certa esperienza sul campo.

Certificazioni: Verifica che il personal trainer sia certificato da organizzazioni riconosciute a livello nazionale o internazionale. Su questo punto, vedi quanto detto appena sopra, anche sulla riforma dello Sport del 2022, sul costante aggiornamento ecc.

Tieni presente che le accademie serie, hanno quasi sempre un registro nazionale, con tutti i PT certificati, le relative competenze e riferimenti di contatto. Qui puoi vedere ad esempio tutti i certificati ISSA, suddivisi per regioni e città.

Specializzazione: Valuta che il personal trainer abbia una specializzazione in un’area specifica, come il dimagrimento, la forza muscolare, la preparazione atletica, l’Anti-Aging, in base alle tue esigenze specifiche.

Personalità e comunicazione: Assicurati di sentirti a tuo agio con il PT e che abbia una buona capacità di comunicazione per poter capire le tue esigenze e obiettivi.

Recensioni e referenze: Chiedi al personal trainer di fornirti delle referenze o cerca recensioni online per avere un’idea dell’esperienza degli altri clienti con lui/lei.

Prezzo: Confronta i prezzi dei diversi personal trainer per capire quale si adatti al tuo budget. Tieni presente che un buon PT non deve essere una roba da star hollywoodiana, ma allo stesso tempo, non può costare troppo poco.

Su questo, ci possono essere delle grandi differenze anche in base alle varie città. Molto probabilmente, un’ora con un PT a Milano, costerà più di un’ora con un PT a Torino. E ancora di più di un’ora di PT in una città del Sud.

Un’altra dote che sarebbe alquanto necessaria e apprezzata in un buon Personal Trainer e sulla quale ammetto di peccare, è l’empatia e di conseguenza la comprensione.

Diciamo che io sono un po’ più vicino al modello “sergente Hartman”, il che non è sempre ottimale.

Là fuori non sono tutti predisposti e disponibili a seguirti nei tuoi metodi e approcci… Anche perché, un conto è seguire il ragazzo infognato e motivato, quello che se gli dici di leccare una cacca alle 6.30 del mattino lo fa… a testa bassa.

Tutt’altra storia invece è seguire la classica signora Maria, over 40, completamente fuori forma, magari con tre figli e pure il lavoro da gestire. Ecco, far migliorare una persona del genere è decisamente una grande sfida (nulla di impossibile, sia chiaro).

Bisognerebbe quindi adattare sempre i programmi alle esigenze dei clienti.

Cosa deve fare un bravo PT

Innanzitutto accoglie il cliente, facendo un’accurata anamnesi, attraverso il classico fit-check tecnico, dove ci sarà una raccolta dei dati sensibili, misurazioni di vario genere ecc. In questo modo può valutarne lo stato di forma, di salute e di efficienza fisica. Insieme al cliente può quindi valutare gli obiettivi da raggiungere, istruendolo anche su quali siano realistici o meno.

Anche se, come detto, il nostro è un fit-check tecnico e non medico, noi dobbiamo comunque conoscere lo stato di salute del cliente a 360° e, se ci sono delle patologie, dobbiamo essere messi al corrente, perché l’allenamento va adattato anche sulla base di questo.

Se il soggetto è diabetico, o cardiopatico, o iperteso, ci sono degli accorgimenti da mettere in campo, per ogni patologia, che possono far modificare completamente un programma di allenamento, rispetto ad un soggetto privo di patologie.

Il PT si preoccuperà quindi di effettuare le varie misurazioni antropometriche, per valutare la composizione corporea, attraverso, la plicometria, le circonferenze corporee ecc. 

Alcuni trainer hanno a disposizione anche una Bioimpedenza, più facilmente quelli che lavorano in centri specializzati di personal training, o studi PT, o PT corner che dir si voglia (quindi one-to-one).

A tal proposito, ricordo che la bioimpedenza, per essere considerata tale, quindi attendibile, deve essere eseguita con strumenti professionali. Le bilance impedenziometriche non lo sono. Ne ho parlato in maniera molto dettagliata in questo articolo.

Misurare è importante, perché tutto ciò che può essere misurato, può essere migliorato.

Andrebbero poi effettuati test di vario genere, prima dal punto di vista posturale e della mobilità articolare, per capire come si muove il cliente. Se ci sono delle problematiche, il soggetto andrebbe poi inviato allo specialista di riferimento (fisioterapista, osteopata ecc.).

Ricordo che la scelta degli esercizi non è arbitraria o a piacimento e non dovrebbe nemmeno seguire dogmi scolpiti nella pietra. Ma è dettata anche dai limiti (anche momentanei) e dalle potenzialità del singolo individuo.

E poi ulteriori test per poter valutare la forza fisica, nonché la capacità cardiovascolare, attraverso opportuni protocolli standard e/o personalizzati, in base alle necessità.

Il personal trainer deve essere in grado di valutare tutti questi particolari e preoccuparsi quindi di impostare un corretto programma, adeguato alla struttura fisica del soggetto, alle sue esigenze e accompagnarlo nel raggiungimento dei suoi obiettivi, cercando di migliorare anche il suo stile di vita.

Dovrà sicuramente essere anche un buon motivatore per spingere il cliente all’azione.

Naturalmente, se e quando possibile, lo seguirà direttamente durante gli allenamenti, così da poter verificare e correggere gli schemi motori dei vari esercizi, eventuali cattive esecuzioni, controllare che venga impiegato un carico adeguato, assegnare il giusto numero di serie, ripetizioni, tempi di recupero e quant’altro.

Durante gli allenamenti, ovviamente a tempo debito, sarà molto importante verificare che il soggetto stia applicando la giusta intensità negli sforzi.

Purtroppo, come avevo ricordato anche in questo mio articolo, intensità e attitudine sono concetti sconosciuti, alla maggior parte degli utenti delle palestre. Molte persone non sanno cosa significhi realmente ALLENARSI, finché qualcuno non li spinge un po’ oltre certi limiti (autoimposti), oltre la propria zona di comfort.

Gli incontri possono avvenire in un centro personal o PT corner, oppure nella palestra dove lavora il PT. O anche nella palestra dove eventualmente è già iscritto il cliente.

Ci sono dei PT che offrono il servizio direttamente a domicilio del cliente (questo l’ho fatto anch’io) e anche quello di allenamento all’aperto, a volte raggruppando magari 2-3 clienti nella stessa seduta.

Logicamente non è detto che il cliente debba essere seguito in ogni allenamento, anche per un’ovvia a questione legata ai costi; questo poi dipende dalle sue esigenze e disponibilità.

Generalmente ci si vede di più nella fase iniziale, poi una volta impostato il lavoro e verificato che il soggetto sia in grado di allenarsi, gli appuntamenti diventeranno più sporadici e serviranno soprattutto per verificare la situazione attuale, ripetendo ad esempio certe misurazioni (principalmente per la composizione corporea) e per apportare eventuali modifiche.

Cosa NON può fare un Personal Trainer

Un punto che crea sempre un sacco di polemiche e discussioni, anche di carattere legale, è sicuramente quello legato all’alimentazione. A tal proposito, è bene essere al corrente che il Personal Trainer non può prescrivere diete.

In altri paesi, come il Regno Unito e l’Australia, i personal trainer possono prescrivere una dieta e fornire consulenza nutrizionale come parte del loro lavoro, a condizione che abbiano completato una formazione specifica e siano registrati presso l’ente regolatore della professione.

In Italia, solo il biologo nutrizionista e il dietologo possono prescrivere diete personalizzate con le grammature.

Poi potremmo stare qui a discutere per ore… su mille questioni, più o meno sensate… Ma in Italia le regole sono queste e vanno rispettate, altrimenti diventa abuso di professione.

Spesso i PT collaborano con i nutrizionisti per offrire un servizio completo al cliente.

Ne riparleremo comunque in maniera molto più approfondita nell’articolo su come scegliere il giusto nutrizionista (SPORTIVO).

Quello che può fare un PT è spiegare come si calcolano le calorie e i macronutrienti, illustrando le linee guida sportive in merito, ma poi è il cliente che deve farsi i calcoli e crearsi il suo piano alimentare, non può farlo il PT per lui.

Quindi non può dire di mangiare tot grammi di albume e avena a colazione, tot grammi di riso e pollo a pranzo ecc. Ovviamente potrà dire al cliente di evitare di mangiarsi 4 pizze a settimana e di fare delle scelte più sane, quindi di seguire appunto le linee guida.

Il Personal Trainer non può fare diagnosi e/o commentare ad esempio gli esami del sangue del cliente. Questa è sempre tutta roba di competenza medica.

Lo sottolineo perché mi è capitato spesso che diversi clienti e lettori mi inviassero i loro esami del sangue per un parere. Per quanto io possa essere lusingato della fiducia, la realtà è che io non posso dire quello che penso, perché appunto non è di mia competenza.

Al massimo, e stiamo già facendo due strappi alla regola, posso far notare che ci sono degli asterischi e che, appunto, dovrebbe parlarne col suo medico. E, prima di questo, posso eventualmente suggerire di andare a farli sti benedetti esami! Concordando sempre con il medico su quali voci inserire.

Il Personal Trainer online è affidabile? Può aiutare davvero?

Certo! Anche il Personal Trainer Online può fare moltissimo.

Può valutare il soggetto, facendosi inviare tutta la documentazione necessaria. E qui, ovviamente, il cliente dovrà collaborare con molta precisione, per ciò che riguarda tutti i dati e le misurazioni che vengono richieste, comprese le informazioni sullo stile di vita.

Anche il PT online può preparare un ottimo programma, per qualsiasi obiettivo (crescita muscolare, definizione, ricomposizione corporea…). Può fare praticamente tutto, a maggior ragione con la tecnologia che abbiamo oggi a disposizione (foto, app, video, videochiamate ecc.). Tutto ad una condizione però… Un condizione insindacabile:

Che il cliente si sappia allenare!

Questo vale prima di tutto per gli schemi motori degli esercizi. Se il cliente non sa come eseguire gli esercizi, non sa come muoversi, oltre a rischiare infortuni, le sue catene cinetiche muscolari non vengono nemmeno attivate (e lavora per nulla).

E vale per tutto ciò che ho spiegato sui giusti carichi impiegati, sulla giusta intensità, il giusto effort. Insomma, non essendoci la possibilità di vederlo direttamente all’opera, il cliente deve sapere come “spremersi” ed essere disposto a farsi il culo! Anche se lo fa da solo, magari a casa o nel garage.

Se uno si allena con i pesetti, giocando con il cellulare, con la testa altrove, può avere anche il miglior programma, redatto dal trainer n° 1 del paese, ma non otterrà mai risultati.

Bisogna quindi essere consapevoli che, per certi aspetti, il Personal Trainer in presenza, è insostituibile.

Cosa valutare nella scelta di un PT Online?

Oltre a tutto ciò che abbiamo già visto, in merito a formazione, certificazioni, esperienza ecc., vediamo ora come scegliere il Personal Trainer online.

Controlla le sue pubblicazioni (articoli, contenuti) e il modo in cui tratta gli argomenti. Su questo blog, ad esempio, puoi trovare centinaia di articoli, suddivisi per categorie, la maggior parte accompagnati da letteratura scientifica di supporto, in base alle tematiche.

Verifica che abbia un sito professionale, con una sessione descrittiva e trasparente sulla sua esperienza e formazione.

Sui Social non è il numero di follower a indicare il valore professionale di un trainer, anche perché ricorda che non stai cercando un influencer, in ogni caso, puoi farti un’idea dalle interazioni, dai commenti, dalle opinioni dei vari utenti.

Ci sono pagine che acquistano traffico (e anche i follower!) magari per sponsorizzare un prodotto o servizio, ma poi se vai a vedere quello che pubblicano regolarmente, o non trovi nulla, o trovi post praticamente senza interazioni. E questo non è un bel biglietto da visita.

E stai alla larga da quei fantomatici trainer che si vantano di aver seguito migliaia di persone o di seguire centinaia di persone al mese, e magari che hanno pure meno di 30 anni. Sono tutte MINCHIATE! Grosse come una casa. Sarebbe matematicamente impossibile seguire correttamente centinaia di persone al mese. Tieni presente che scrivere una pianificazione completa per un cliente, porta via dalle 2 alle 3 ore di lavoro. E nella giornata di certo non si fa solo quello.

Bene, a questo punto dovresti avere le idee molto più chiare su come scegliere il Personal Trainer e su tutto quello che devi considerare per trovare il migliore, sia esso in presenza, nella tua città, oppure a distanza. L’importante è che sia quello più adatto alle TUE esigenze.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Il contenuto è protetto!

Send this to a friend